SAN
SEBASTIANO DI BUSCA: FINALMENTE IL RECUPERO DEI BIAZACI
E una novità attesa da tutti coloro che amano i beni
culturali della città di Busca. Sono
decine di anni che aspettiamo questa notizia, dal primo progetto di restauro
chiesto da Don Fino del 1986, alla decisione del Vicario Don Conte nel 2003 di
riprendere il progetto con le Soprintendenze e dare attuazione all'opera. Oggi
il recupero dei dipinti dei Fratelli Biazaci nella
cappella di San Sebastiano sta diventando davvero una realtà. Dalla metà dello
scorso mese di maggio 2016, grazie ad un finanziamento della Fondazione Cassa
di Risparmio di Torino, la Parrocchia ha dato avvio agli attesi lavori sugli affreschi quattrocenteschi, già auspicati
dall'Associazione La Madonina e condotti, come nelle
fasi precedenti, sotto la direzione dello studio Barbero.La restauratrice Chiara Bettinzolidi Carmagnola,
ha iniziato l'importante fase di pulitura e consolidamento degli affreschi, un
intervento che appare l'ultimo di alcuni altri che hanno restituito alla
cappella un'immagine antica. Al
2005risale infatti l'inizio degli
interventi nella cappella grazie al parziale finanziamento dalla Compagnia San Paolo col bando
Cantieri dArte 2004. Sono stati
realizzati lavori di consolidamento e restauro conservativo che hanno
interessato le coperture, le volte, il campaniletto e la pavimentazione
interna, si è provveduto al posizionamento di un'apparecchiatura elettronica mur-tronic per l'eliminazione dell'umidità. Al termine è
stata effettuata una campagna di saggi stratigrafici sulle pareti e sulle volte
dell'edificio al fine di determinare la presenza di apparati decorativi nella
zona absidale e nelle pareti laterali. In questa fase sono emerse parti
decorate, figure di santi nel sottarco di facciata e nel fianco destro della
cappella. Degli affreschi dell'abside non restano che piccole tracce, si
sono ritrovati frammenti, ma il dipinto è andato probabilmente perduto in
seguito ai lavori di sopraelevazione settecenteschi.
Proseguendo i lavori, nel 2012 sono emerse nel sottarco di facciata le figure di Santa Elena e di Sant'Antonio con un
rosone centrale, sul lato sud, dove è
visibile una Santa Caterina d'Alessandria, si è ritenuto opportuno - prosegue Barbero - scegliere una
soluzione che consentisse la fruizione degli affreschi anche dall'esterno. Si è
dunque adottata una soluzione trasparente costituita da una lastra di vetro con
cornice di acciaio, che consente anche l'illuminazione naturale degli
affreschi.
La fase attuale dell'opera sui
dipinti di volta dei Biazaci - prevede la ripulitura e il consolidamento del dipinto ed è iniziato con la
mappatura della superficie pittorica e l'identificazione delle parti originali
e di quelle dovute a interventi successivi.
La totalità del dipinto presenta
grossi problemi - dice la restauratrice- perchè la volta ha avuto molte infiltrazioni di acqua con sfaldamento
del mattone e fenditure, crepe e malte disgregate, emersione di sali diffusi e
abrasioni molto profonde. Inoltre appare una rete di screpolature annerite
dalla sporcizia penetrata nella superficie pittorica. Tuttavia - prosegue - questo lavoro di ripulitura costituisce tutta una scoperta. Sono emerse
novità sia nel colore che nei personaggi, sino alle decorazioni con racemi preziosamente definiti.
Il
lavoro è iniziato dalla prima vela, quella che presenta l'opera di evangelizzazione
del Santo . La vela si presentava segnata da una
grossa fenditura mal restaurata con stuccature di due epoche differenti.
l'intervento ha cancellato il fondo nero
aggiunto successivamente, facendo emergere la vegetazione dell'ambiente e le
stelline del cielo, elementi del tutto sconosciuti. Il lavoro in alcune parti si presenta
difficile prosegue la restauratrice Chiara - in
taluni tratti della volta appaiono interventi novecenteschi a cemento; si dovrà
trovare il modo per intervenire e poi vi
sono brutte ridipinture, la situazione è problematica. La cosa più interessante
però è che sotto le rappezzature molto estese si trova parecchio dipinto
originale. In fase di integrazione
pittorica si vedrà il da farsi per queste zone rovinate.
l'integrazione
pittorica. Completata
l'attuale fase fondamentale della ripulitura, si dovrà ancora attendere
l'ultima fase, quella che restituirà totalmente l'opera dei Biazaci;
ma questa sarà possibile solo quando si avranno a disposizione altri
fondi. Aggiungiamo dunque che, a
questo scopo, resta sempre valida l'iniziativa della raccolta di donazioni già iniziata negli anni precedenti, facendo
direttamente riferimento al Parroco.
Con questa nuova tappa,
siamo al penultimo passo per il recupero della originaria bellezza della cappella
di San Sebastiano, tra le più antiche
del territorio.Eretta nel corso del primo millennio e successivamente
modificata, nel 1430 la cappella fu ampliata, con l'aggiunta del quadriportico
decorato nella volta
a crociera, con gli affreschi dei Fratelli Biazaci di
Busca. I dipinti narrano in quattro vele e sette scene, la vita del Santo diventato patrono contro la peste. I dialoghi sono tratti dalla
Legenda Aurea di Jacopo da Varagine che aveva
elaborato la Passio S. Sebastiani
di un autore del V secolo, sono redatti
nella lingua italianizzante del tempo per questo gli affreschi sono un
documento non solo artistico, ma anche letterario di grande importanza, che
attira visitatori e studiosi
Si sta compiendo un altro
passo, poco per volta, la cappella ritroverà il suo volto antico e
originario che ricompenserà i
frazionisti delle difficoltà delle festeggiamenti e dei sacrifici di questi
anni e regalerà a Busca una realtà di grande prestigio religioso e culturale
Mirella Lovisolo